Prevenzione e nuove cure per la degenerazione maculare senile

Prevenzione e nuove cure per la degenerazione maculare senile

I consigli dell’esperto, il dottor Giorgio Lofoco: “Fate un controllo al primo campanello d’allarme perché non sempre i problemi della vista sono da imputare alla cataratta”

Prevenzione: questo il primo consiglio, il più importante, perché nella fascia di età tra i 60 e gli 80 anni i problemi della vista possono aggravarsi molto velocemente e ogni campanello di allarme può rivelarsi utile nelle terapie. Il dottor Giorgio Lofoco, primario presso l’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma è molto chiaro su questo tema, anche perché spesso ciò che le persone interpretano come cataratta può nascondere qualcosa di ben più complesso come la degenerazione maculare senile.

“Troppo spesso un calo visivo in questa fascia d’età viene frettolosamente attribuito alla cataratta, mentre all’origine di simili disturbi può essere la degenerazione maculare senile. In particolare, bisogna prestare attenzione alla percezione distorta o ‘spezzata’ di linee o quadretti: in caso di insorgenza di tale sintomatologia, anche se sfumata, occorre sottoporsi a visita oculistica specialistica”.
“Con una visita accurata – aggiunge l’esperto – si può chiarire l’origine dei sintomi e avviare il necessario iter diagnostico e terapeutico.
Se invece la degenerazione maculare senile viene trascurata può progredire verso uno stadio irreversibile dal punto di vista terapeutico.
Il rischio è quindi di arrivare a non essere più in grado di leggere, scrivere e riconoscere i dettagli fini delle immagini”.
In questi anni la ricerca ha fatto passi da gigante e adesso è sufficiente un esame con angio- Oct, indolore e senza necessità di usare mezzi di contrasto, per individuare e classificare rapidamente la degenerazione maculare senile eventualmente presente.
“In presenza di degenerazione maculare senile – continua Lofoco – è necessario chiarire subito che si tratta di una patologia complessa che prevede terapie lunghe e invasive.
Grazie alle nuove cure si possono raggiungere risultati positivi nel 40% dei casi, mentre 15 anni fa la progressione della malattia era quasi irreversibile”. Il primo passo, però, è sempre una prevenzione adeguata perché valutare in tempo il problema può aiutare molto nella cura.
“Diagnosticare tempestivamente la degenerazione maculare senile può fare la differenza – conclude il dottor Lofoco – e consentire la conservazione di livelli soddisfacenti di funzione visiva”.

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