Festività san Pietro e Paolo

Festività san Pietro e Paolo

Oggi festeggiamo la solennità di San Pietro e Paolo, patroni di questa città e tra i più importanti testimoni della potenza della fede. Ma questo 29 giugno brilla di una luce particolare, di speranza, di coraggio e diventa un’occasione per rendere chiara a tutti la mano di Dio nell’azione degli uomini. La piaga del COVID che si è abbattuta sulla popolazione mondiale, ha fatto emergere in tutta la sua forza quanto fondamentale sia l’assistenza dei malati. Mai come in questa difficile esperienza i malati hanno vissuto l’abbandono e la solitudine da parte dei loro affetti persino nel momento della morte, un dolore alleviato proprio da chi si è preso cura di loro con dedizione ed empatia, valori che contraddistinguono il carisma di san Giovanni di Dio.

La nostra famiglia ospedaliera non poteva non rispondere a una chiamata così importante. Negli ospedali di Napoli e di Benevento sono stati riorganizzati i servizi di pronto soccorso e delle emergenze e sono stati definiti percorsi specifici per tutti i pazienti, al fine di garantire a tutti un’assistenza adeguata, assicurando altresì a tutto il nostro personale, idonei dispositivi di protezione. Come ospedale san Pietro, abbiamo dato un contributo particolare per fronteggiare l’emergenza, entrando a far parte della rete COVID, inaugurando uno specifico reparto dedicato a tali pazienti, che da giugno è stato completamente liberato, ma sempre pronto in caso di nuova emergenza. Gli ospedali di Roma e di Palermo sono stati autorizzati anche a effettuare tamponi e test sierologici su pazienti e collaboratori. Per quanto riguarda l’Istituto san Giovanni di Dio di Genzano, come noto, non sono stati riscontrati casi positivi, contrariamente a quanto avvenuto in altre RSA, e questo grazie alle misure che sono state adottate con tempestività ed efficacia a tutela degli ospiti. Mi sia consentito in questa occasione, ribadire la mia riconoscenza a tutta la comunità ospedaliera e agli operatori sanitari, per l’incessante e volontario impegno profuso soprattutto nelle fasi più dure dell’emergenza, per assicurare ai nostri cari malati un’assistenza altamente qualificata anche sotto il profilo umano, che è ciò di cui più hanno bisogno. Vorrei anche spendere due parole per la situazione delle nostre Opere nelle Filippine. Fortunatamente l’esplosione della pandemia ha coinciso con la chiusura delle scuole per le vacanze estive, il che ha garantito un maggiore distanziamento sociale. I nostri Confratelli sono stati impegnati in opere di sostegno alla popolazione locale, organizzando l’allestimento di appositi banchi alimentari. L’emergenza sanitaria in atto non ha impedito la regolare prosecuzione dei percorsi formativi, con l’ingresso di due giovani novizi e cinque professi semplici tra i Confratelli dell’area Asia-Pacifico. Concludo esprimendo, anzi rinnovando, i miei più calorosi e sentiti ringraziamenti a tutti, Religiosi, Collaboratori e soprattutto ai Volontari, per l’importante contributo e supporto dato alla nostra Famiglia Ospedaliera nel servizio ai Malati e ai Bisognosi, in questo delicato periodo segnato dall’emergenza Covid-19. Come dice san Paolo “siamo tribolati da ogni parte ma non schiacciati, siamo sconvolti ma non disperati, perseguitati ma non abbandonati, colpiti ma non uccisi”. Per questo occorre invocare l’aiuto e il supporto di san Pietro, perché dopo l’isolamento dalla vita e dalle relazioni, che abbiamo sperimentato nel difficile periodo di lockdown, riapra con le sue chiavi la serratura dei nostri cuori, spalancando le porte alla vita per poter continuare a fare del bene.

 

Fra Gerardo D’Auria o.h.