Ambulatorio di Podologia

Responsabile Dr. Giovanni Federici

Il podologo è un professionista sanitario, laureato inpodologia, una branca della medicina che studia la fisiologia e le varie patologie del piede.
La Laurea in podologia inserita nella classe delle lauree della riabilitazione consente al Podologo di occuparsi della prevenzione, cura e riabilitazione degli stati algici del piede in età adulta, pediatrica e geriatrica.
Le conoscenze specifiche e la preparazione universitaria, gli consentono una ampia autonomia professionale, e le metodiche incruenti di tipo ortesico plantare e digitale, gli forniscono i mezzi per la risoluzione delle algie podaliche.
Nelle sue competenze rientrano le asportazioni di tessuti ipertrofici (ipercheratosi e/o callosità),delle verruche, la cura delle patologie ungueali (onicocriptosi, onicogrifosi, onicomicosi), nonchè la realizzazione della terapia ortesica plantare per migliorare tutte quelle problematiche derivanti da un’errato appoggio plantare
Non meno importante è l’apporto che il podologo può dare al  paziente diabetico.
Infatti, le complicanze del diabete sono molto spesso silenti per via della neuropatia ( danno delle terminazioni nervose), che spesso portano alla comparsa di lesioni, che se trascurate peggiorano in maniera importante.
Il podologo valuta il rischio di ulcerazione per il paziente e nei casi più gravi, indirizzarlo verso quei centri dedicati  per la gestione multidisciplinare del caso.

L’ambulatorio è aperto il mercoledì dalle 15.30 su appuntamento

Per appuntamenti chiamare 06/4540182

Prestazioni:

  • Piede diabetico
  • Valutazione del rischio ulcerativo
  • Verruche plantari
  • Visite Podologiche
  • Ipercheratosi
  • Onicocriptosi (Unghia incarnita)
  • Trattamento delle patologie del piede
  • Terapia ortesica plantare

L’Onicocriptosi, o Unghia Incarnita, è una condizione patologica nella quale un frammento o una porzione dentellata del bordo laterale dell’unghia penetra nei tessuti molli adiacenti (solchi ungueali) provocando una reazione da corpo estraneo con infiammazione, crescita del tessuto di granulazione che spesso, se trascurata si infetta.
Colpisce più frequentemente l’alluce nel solco laterale e gli uomini ne soffrono in maniera doppia rispetto alle donne.
L’eziologia è multifattoriale influenzata da Fattori anatomici come alluce valgo, alluce rigido, morfologia dell’unghia, Fattori intrinseci come Diabete, Obesità, Iperidrosi, e Fattori estrinseci come taglio errato, scarpe incongrue, traumatismi ecc…
Viene classificata su una scala che va dallo stadio I° allo stadio IV°
L’intervento del Podologo consiste nella rimozione della parte di unghia che provoca il dolore, in maniera del tutto indolore o comunque con minimo disagio per il paziente stesso.
Nella maggior parte dei casi il trattamento conservativo porta alla completa guarigione della lesione.

 L’International Diabetes Federation (IDF) recentemente ha stimato che 8,3% della popolazione adulta, quindi 382 milioni di persone ha il diabete e il numero dei pazienti è destinato ad aumentare a più di 592 milioni nei prossimi 25 anni, e di questi il 15% svilupperà un’ulcera al piede nel corso della vita. Ormai i progressi nella cura del diabete ha portato ad un allungamento dell’aspettativa di vita dei pazienti diabetici che è sovrapponibile alla popolazione non diabetica, quindi il problema principale per il paziente diabetico non è legato alla sopravvivenza ma alle complicanze croniche del diabete come la retinopatia, la cardiopatia, l’insufficenza renale la neuropatia, e l’arteriopatia in tutte le sue manifestazioni.
Il piede diabetico lo possiamo tranquillamente definire come la sommatoria di più complicanze cioè la presenza di alterazioni anatomo-funzionali determinate dalla arteriopatia occlusiva periferica e/o dalla neuropatia, che rappresentano due delle principali complicanze croniche del diabete mellito, pertanto piede diabetico non significa solo un piede ulcerato o infetto, ma  comprende anche un piede privo di lesioni che tuttavia è a rischio di ulcerazione.
Tale complicanza riveste un ruolo sempre più rilevante tra le complicanze croniche del diabete, basti pensare che ogni anno circa 4 milioni di persone sviluppano una nuova ulcera al piede, e che il  problema più rilevante legato alla presenza di un’ulcera è il rischio di amputazione maggiore, fino all’85% di tutte le amputazioni è preceduto da un’ulcera.
La perdita di un arto peggiora la prognosi del paziente, fino al 70% degli amputati muore entro 5 anni dall’amputazione. Nei paesi sviluppati fino a 4% delle persone con diabete hanno un’ulcera al piede con una spesa pari al 12-15% delle risorse sanitarie per il diabete. Oltre all’impatto sulla prognosi di vita ed economico, la perdita di un arto condiziona fortemente l’attività lavorativa della persona, le capacità di auto-mantenimento, le relazioni sociali.
È fondamentale per ridurre il numero delle amputazioni, attuare percorsi di cura efficaci e precoci nel riconoscere tale complicanza e per raggiungere tale obiettivo è necessario disporre di protocolli terapeutici e diagnostici efficaci e di tutte le professionalità sanitarie possibili come il diabetologo l’angiologo, l’ortopedico, il podologo  ecc, ma è di fondamentale importanza la prevenzione dell’evento inziale acuto grazie ad educazione mirata e continuata sul paziente e al trattamento precoce delle condizioni preulcerative e dei fattori di rischio. Questo sposta l’attenzione non più sul paziente ulcerato ma sul paziente a rischio di ulcerazione.
L’enorme lavoro di prevenzione ed educazione deve essere svolto da professionisti podologi adeguatamente formati perché è stato ampiamente dimostrato che tale professionista è il primo interlocutore a venire a contatto con il piede del paziente diabetico.
I dati relativi all’attività di prevenzione ed educazione confermano che con l’aumentare delle prestazioni podologiche si riducono drasticamente le possibilità che si presenti un evento acuto, cioè si riduce il numero delle lesioni ulcerative nel paziente diabetico.

DECALOGO PER LA PREVENZIONE DELLE LESIONI DEL PIEDE DIABETICO
 ·         Ispezionare e lavare i piedi quotidianamente

·         Controllare la temperatura dell’acqua col gomito o col termometro

·         Asciugare bene, delicatamente, ed eventualmente con l’asciugacapelli a distanza

·         Usare calze che non stringano e cambiarle giornalmente

·         Idratare la cute con creme specifiche

·         Non usare callifughi o strumenti taglienti per rimuovere le callosità

·         Tagliare le unghie con forbici a punta smussa e arrotondarle con lime di cartone

·         Non camminare scalzi

·         Non usare fonti di calore dirette ( borse d’acqua calda, camino, caloriferi)

·         Usare calzature comode con punta arrotondata e tacco non superiore a 4 cm

·         Controllare sempre l’interno delle calzature

·         Controllare dopo pochi minuti il piede dopo l’utilizzo di calzature nuove

Per quanto riguarda la valutazione del rischio ulcerativo, si eseguono i test di screening delle complicanze sulla Neuropatia e sulla Vasculopatia in accordo con le Linee Guida mondiali.

In generale, le verruche sono delle formazioni cutanee benigne,  di origine virale causate dall’infezione da Papillomavirus umano ( HPV), che possono colpire anche i piedi, più spesso sulla pianta o sul tallone, meno tra le dita. Per la loro ampia diffusione nella popolazione generale, costituiscono un importante problema di sanità pubblica e di grande impatto sociale ed economico.
Le verruche  cutanee si osservano più frequentemente in bambini e giovani adulti, e la loro trasmissione avviene per contatto diretto con la cute, oppure indiretto, attraverso il contatto con superfici contaminate, come i pavimenti delle palestre,  i bordi delle piscine o comunque in tutti quei luoghi dove l’ambiente caldo-umido favoriscono le condizioni ideali per il virus.
Il periodo di incubazione MEDIO, è compreso tra i 3-5 mesi
La diagnosi è clinica